L’IDENTITA’ DEI MAETRIKA

 

Identità è il disco d’esordio dei Maetrika, band italiana nata nel 2013 dall’idea di Carlo Bonnici. Definire i Maetrika una band pop rock può risultare riduttivo, quel richiamo all’elettronica, e frequenti sonorità sperimentali, conferiscono al genere dei Maetrika un sound del tutto originale. Il titolo dell’album stesso vuole dimostrare come, al di là delle definizioni, e solo dall’ascolto completo delle loro canzoni, possa esserci svelata la loro vera identità: dieci tracce legate dal filo conduttore dell’amore, dei sogni, delle speranze, da storie di vita semplici, ma autentiche. E Identità è anche il titolo della prima traccia dell’album: la necessità di togliersi di dosso le tante maschere che la società ci impone, di essere se stessi, di accettarsi per questo, e di farci accettare dagli altri. Come passo dopo passo Non ricordi più te stesso.. non vedi che c’è un altro te.. e tu che credi di scegliere solo te…sono parole dirette e incidenti, che si imprimono alla mente, tentando di risvegliarla dall’assopimento cui le circostanze talvolta ci impongono. La stessa sonorità del pezzo, il cui incipit è uno scoppiettio di elettronica ma che muta continuamente nel corso del pezzo, segue un andamento melodico del tutto fuori dagli schemi del pop tradizionale.

Ed ecco che la volontà di non richiudersi dentro gli schemi convenzionali, ritorna attraverso CHE SENSO HA, come se la musica così libera dalle strutture tradizionali di cui sono artefici i Maetrika, nascesse proprio dall’esigenza di esprimere un invito all’autenticità, nei sentimenti, come nel proprio stato d’animo, senza lasciarsi influenzare da chi ci sta intorno. CHE SENSO HA, tratta le difficoltà di una coppia, di tenere vivo il loro amore a fronte del silenzio della quotidianità. Questa traccia dimostra ancora una volta come sia inutile celarsi dietro a gesti, la cui consuetudine smembra lentamente ogni valore. Risulta allora efficace il suono della chitarra elettrica che fende verso la fine del pezzo, introducendo frasi brevi, ma pregne di significato: che senso ha nascondersi dai silenzi… che senso ha cercarsi per fingere.

Ma i Maetrika non abbattono solo le frontiere dei generi musicali. Il brano ADESSO infatti, descrivendo le insicurezze che comporta un amore a distanza, tenta di abbattere ogni confine geografico, e con un richiamo al leopardiano ‘Sabato del villaggio’, ci spiega quanto l’attesa possa colorare il triste grigiore che talora ci avvolge : Nebbia dissolverai ..tutto è così nitido… eccoti qua adesso. Quando le paure ci accarezzano, vestite di arroganza ci proteggono.

C’è poi la personificazione della paura, per illustrarci come questa sia una costante ineludibile nella vita dell’essere umano; come le incertezze, impedimenti, strade ostiche, siano tutti ostacoli che, si frappongono al raggiungimento del nostro obbiettivo, ma una volta superati si trasformano in gratificanti soddisfazioni. Si tratta di OLTRE QUESTE MURA, il pezzo forse migliore dell’album, complice anche l’assolo di chitarra finale, che creando un perfetto preludio a quel Vola di cui l’effetto eco rende ancora più spettacolare.

In COLPISCI, SPARA, UCCIDIMI spicca invece un’atmosfera quasi disturbata, un’inquietudine farsi disperazione, una pioggia i cui colpi di batteria fanno piuttosto sembrare una tempesta, la tempesta scaturita dalla rabbia di chi, dopo aver dato tutto alla persona amata, rimane solo con l’amara sensazione di chi si sente deluso e tradito.

La traccia intitolata SOSPESI si distingue per un tema, la depressione che sembra contrastare con l’atmosfera gioiosa dei Maetrika. La follia quale destinazione sceglierà, lascia così tra medici e bugie vicoli ciechi, spiragli chiusi senza soglie.. adesso vieni via non senti qui c’è solo aria che toglie.. che tutto spegne.. una frase che fa quasi percepire un’aria malsana di chi non riesce a respirare perché soffocato dalla mancanza di voglia di vivere: l’assenza di ossigeno, dove il fuoco della vita è incapace di bruciare.

In SEI le tastiere scaraventano tutta la loro potenza, inneggiando anch’esse a non lasciarsi andare alla passività di una vita inerte, cogliendo invece da questo dono prezioso, ciò che ci contraddistingue veramente: alzati questo è il tempo per essere quello che sei, quello che vuoi.. svegliati è giorno! ESTREMA DIMENSIONE invece, è una commistione di svariate sonorità: nell’intro si respira persino del reggae, il quale lascia poi il posto ad uno sfogo elettronico, catapultandoci proprio ai confini di una dimensione altra. La tua anima che è schiava di lei…riferita alla droga, all’annullamento di noi stessi causato dalla dipendenza, che a poco a poco si prende tutto di noi: scorre delicata goccia, e tu non sei più tu…ma non senti questa alluvione che ti sommerge, stai annegando la tua libertà.

A chiudere il disco FRAGILE, dove un cantato confidenziale, accompagnato dal pianoforte, sembra suggellare un finale dai toni pacati se non fosse che, dopo il primo minuto, chitarra elettrica e tastiere riprendono di corsa la loro postazione, stravolgendo ogni canone convenzionale, lasciando solo la musica a tracciare una direzione, stravolgendo ogni schema.

UNA NOTTE MAGICA è invece il singolo estratto dall’album, il cui successo in radio conferma la capacità dei Maetrika di arrivare dritti al cuore degli ascoltatori, grazie a melodie facilmente canticchiabili di impatto immediato, le quali tuttavia celano una abilità nello sperimentare sonorità inedite che fanno dei Maetrika un’identità quanto mai originale.

Perché non è facile riuscire sempre a trovare uno squarcio nell’oscurità, soprattutto tra tematiche come la depressione (Sospesi) e la dipendenza dalla droga (Estrema Dimensione), eppure i Maetrika sembrano essere armati della miglior difesa, da questi baluardi che travolgono la nostra vita, spesso distruggendola: lo scudo della spensieratezza, e la capacità di guardare le cose anche diversamente da come ci vengono poste, riuscendo a scorgere quella piccola ma presente via d’uscita, senza lasciarci imprigionare dalle circostanze. Sono sensazioni derivanti dall’ascolto di un album che, attraverso un linguaggio diretto e un gusto per la leggerezza, senza rimanere però nel superficiale, riesce a farci calare in quel sentire tipicamente adolescenziale dove si ha tra le mani un sogno e la voglia di stringerlo, dove è ancora vige quell’entusiasmo che non si spegne davanti una delusione, dove una scelta non è vista come una decisione, dove la vita insomma è più viva che mai.

Voto: 8

Sonia Bellin