Il singolo di Claudio Cervati “di te”

Esce il primo Dicembre il nuovo singolo di Claudio Cervati “di te”, brano scritto da Angelo Manfredi, autore del testo, e Caludio Farina con lo stesso Manfredi per la parte musicale, gli arrangiamenti sono di Renato Droghetti.

Claudio Cervati,inizia lo studio del canto parallelamente agli studi scientifici, all’età di sedici anni sotto la guida del Soprano Rita Papa. Prosegue con i Maestri Carla Laudi, Angela Bonfitto e Carlo Tuand presso i Conservatori “U. Giordano” di Foggia e “G.Martucci” di Salerno. All’età di ventidue anni comincia a dedicarsi al canto leggero, grazie alla collaborazione con l’azienda di spettacolo ed intrattenimento Samarcanda, in nome della quale riveste il duplice ruolo di interprete protagonista di diversi musical e di animatore di pianobar. Nel 2012, con il trasferimento a Massa, si esibisce regolarmente nei locali di Forte dei Marmi e della Versilia. Dal 2016, incoraggiato dall’amico di sempre, nonché affermato giornalista, Luca Maddalena, partecipa al contest Sonority Festival dove viene scritturato dall’etichetta discografica SanLucaSound di Bologna, la quale promuove il suo primo singolo “Non riesco più”, trasmesso in rotazione sulle radio nazionali con un successo segnalato anche dalla rivista Rockol.it che lo individua come il brano emergente più trasmesso per tre settimane consecutive. In seguito al successo del singolo, lavora all’ideazione e alla promozione del primo disco, “Puro” in collaborazione con Renato Droghetti, Manuel Auteri, Alberto Despini, Alessandro Ghironi, Luca Viviani e Massimiliano Paolicchi. Si tratta di un album costituito da dieci tracce inedite e una cover ispirate dall’idea di mettere in rilievo le diverse doti artistiche in un genere a metà strada fra la canzone italiana e il pop anglosassone, con sonorità che traggono ispirazione dai Coldplay, Adele e Seal.

Il singolo “Di te” nasce dalla volontà della SanLucaSound di continuare ad esplorare le peculiarità vocali e interpretative dell’artista. Diversamente dagli altri brani raccolti nell’album “Puro”, la scelta è ricaduta su una romanza nel solco della tradizione italiana, in cui il canto, immerso in sonorità elettroniche, si distende in ampi slanci melodici e abbandoni lirici; cosa che consente all’interprete di alternare emissioni leggere a suoni più raccolti che vagheggiano il canto lirico.

Il brano, dallo spiccato profilo melodico, presenta una vocalità tutt’altro che agevole, costringendo l’interprete a distendere la propria voce su ben due ottave di estensione (mib1-mib3) e a trarre ora sonorità intimistiche ora slanci appassionati e vibranti. L’accompagnamento musicale si snoda invece su un tappeto sonoro creato in primis da orologi, che segnalano l’avvicendarsi del tempo e delle epoche, e stridii di gabbiani, che rievocano le atmosfere marine; mano a mano si assiste all’ingresso dei vari strumenti musicali (arpa, violoncelli, oboe, basso, pianoforte, timpani, batteria, corni francesi e violini) per culminare nel ripieno finale di travolgente intensità.

Il testo racconta nostalgicamente l’intenso rapporto fra il nipote e una nonna nel contesto del paesaggio italiano tra il dopoguerra e i giorni nostri in un continuo alternarsi di piani spaziali e temporali reso suggestivo anche grazie all’ambientazione delle immagini del video ideato da Alessandro Cecchieri e lo stesso Claudio Cervati e realizzato da Massimo Montepagani. Le immagini, girate tra la Toscana e la Liguria, si fondono con l’ambiente da cui la storia prende forma, il teatro. Si tratta di un passaggio di consegne fra la nonna, protagonista delle scene liriche negli anni Sessanta, e il nipote che oggi si trova per la prima volta ad affrontare le luci della ribalta su quello spazio scenico che un tempo fu suo e che ora avvolge nelle luci, prima soffuse e poi abbaglianti, il cammino dell’ artista di oggi.