I LOVE DEGRADO, L’album d’esordio

“L’inesorabile declino della civilta occidentale -L’esotismo a buon mercato dei bazar”di I Love Degrado

L’album “L’inesorabile declino della civilta occidentale – L’esotismo a buon
mercato dei bazar” e il disco d’esordio di I Love Degrado.
Registrato a dicembre 2016 presso il Bunker Studio di Rubiera da Andrea
Rovacchi e Gabriele Riccioni, il disco esce uf ficialmente nell’aprile 2017.
Dieci tracce, tutte strumentali, che si muovono fra sonorita aperte e stranianti
e pulsazioni concrete di matrice rock. Il doppio titolo vuole ri flettere le due
anime che compongono la band, una concretezza quasi disillusa che deve
fare i conti con una irriverente necessita di surrealismo e ironia. L’idea e
quella di dipingere una simpatica tragedia, portare l’ascoltatore a fare una
camminata trasognata in un museo delle cere, un’escursione fra spazi
siderali e ruvide realta non troppo confortevoli.
La ricerca di un sound minimale e personale porta alla composizione di brani
scarni ed essenziali, costruiti interamente su pulsazioni di basso e batteria
(Metti un pomeriggio a Milano, Eros) a momenti dal sapore contemplativo e
quasi psichedelico (Fine Trauma, Cosmonauti) cosi come a costruzioni piu
complesse, fatte di bordoni ed esplosioni improvvise (Due Terzi, Degrado alla
seconda, Saturno Viola). Nel disco trova posto anche una suite, organizzata
in tre diversi momenti, che vuole rappresentare in musica l’idea dello scorrere
del tempo come un ciclo: Vita – Morte – Amore; della sua fine e del suo
potenziale annullamento nell’amore (Cursor, XIII, Eros).
All’interno dell’album si sostengono e si scontrano riff acidi di basso, intricati
loop di percussioni e algidi tappeti di sintetizzatori, tutti elementi di volta in
volta smontati, tagliati e ricuciti con l’obiettivo di creare il miglior vestito
possibile per ogni brano.
Non essendo presenti voci e testi, diventano ancora piu importanti i titoli dei
brani, imprescindibili per entrare a pieno nell’atmosfera proposta dalla band.
DESCRIZIONE DEI BRANI:
Pink dress myself e un tributo in miniatura ad una band centrale nel
panorama musicale mondiale e anche in quello piu intimo di I Love
Degrado…quale band? La risposta e nel titolo e nei primi accordi di
pianoforte.
Fine Trauma, il piu “Kraut” nelle sonorita . La tensione della parte centrale del
brano esplode in una coda dal sapore electro-rock, dominata da un
aggressivo riff di ms20 e da una batteria serrata e roboante.
Saturno viola, il nostro personale omaggio a Russolo, costruito su un loop di
pianoforte che fa a pugni con tappeti di fischi e rumori per poi risolversi in una
coda meditativa e quasi rilassata.
Metti un pomeriggio a Milano e forse il brano piu immediato e easy
listening, una escursione minimale nel caos di una grande citta . Basso,
batteria, delay e niente piu .
Due Terzi, primo brano ad essere stato composto, si regge su pochi elementi
dosati minuziosamente: loop di percussioni, un basso ipnotico e insistente, un
timido glockenspiel a sottolineare il tema.
Degrado alla seconda, il pezzo piu eclettico, la presentazione in breve della
band, il riassunto del disco. Un’introduzione dominata da loop di percussioni
sovrapposti e bordoni di synth, un aggressivo riff di basso nella parte
centrale, il tutto condito da rumori, distorsioni, voci filtrate e ossessive.
Cosmonauti e l’unico brano del disco in cui e presente una chitarra (suonata
da Alessandro Betti). Un’escursione nello spazio, un invito a viaggiare con noi
e a perdersi insieme a noi, perche l’universo, dopo tutto, e un bel posto in cui
perdersi. Cursor e il tempo che scorre, il corridore che nemmeno si chiede
dove andare, perche sa gia che non c’ risposta. Il pianoforte instabile e ciclico
si adagia sul ticchettio degli arpeggi di synth, disegnando trame e percorsi,
indefinitamente, fino a…
XIII, la nostra rappresentazione della morte, della rigenerazione, del finire per
ricominciare. Nel tutto indistinto dei rumori si annulla il tempo, rimane spazio
solo per il cambiamento e per…
Eros, la nostra rappresentazione dell’amore, il pezzo piu articolato a livello
ritmico e al tempo stesso uno dei piu immediati. Come l’amore, sembra
complicato, ma in fondo in fondo basta abbandonarcisi e
seguirlo fino alla fine.
TRACKLIST:
1. – Pink dress myself
2. – Fine Trauma
3. – Saturno Viola
4. – Metti un pomeriggio a Milano
5. – Due Terzi
6. – Degrado alla seconda
7. – Cosmonauti
8. – Cursor
9. – XIII

10.- Eros

I Love Degrado sono:

Riccardo Frisari (batteria, pianoforte, live looping e
percussioni),

Andrea Guerrini (basso,
sintetizzatori, rumori e campionamenti).