GIULIO BONTA’: L’INTERVISTA CON IL GIOVANE ARTISTA R’N’B

Dedichiamo qualche domanda a GIULIO, al secolo Giulio Bontà, giovane cantautore del panorama r’n,’b, di cui in questi giorni ascoltiamo in radio  il brano

Ciao Giulio, il tuo singolo è un pezzo dalle indubbie sonorità R’N’B ma con tante altre contaminazioni. Quali sono nello specifico le tue influenze: le realtà musicali a cui ti ispiri?

Le mie influenze possono arrivare da ovunque: dalla più semplice jem session, all’evento più seguito al mondo, l’importante è che mi catturi, perché è proprio l’emozione a guidarmi. Forse l’artista internazionale che mi influenza maggiormente è Prince, ma sono molti anche i cantautori italiani e in genere qualsiasi genere o artista, senza alcun pregiudizio, ma che sento come vero, come autentico, e quindi per questo mi cattura.

Nel tuo album precedente, che è anche il primo, canti in italiano, come mai ora, come possiamo notare dal singolo, questa scelta di un testo in inglese?

La scelta per l’inglese è stato qualcosa di pressoché spontaneo e devo ancora ben valutarne le conseguenze, perché non è stato in alcun modo programmato: sentivo dentro che avrei potuto esprimere in modo più chiaro, più diretto, un verbo, dunque una scelta quasi dettata dalla necessità. Ci sono, infatti, notevoli differenze tra l’italiano e l’inglese, quest’ultimo infatti non ha limiti in quanto alle costruzioni verbali o allea terminologia, è molto più diretto e più semplice e in questo momento mi sembrava quello più consono ad esprimere ciò che sentivo.

Il singolo KNOW ME LIKE YOU DO anticipa immagino un album… come sarà quindi questo tuo nuovo lavoro, cosa si deve aspettare il pubblico?

Il singolo anticipa un anno pieno di cose nuove che mi attendono, tra cui un altro singolo dopo KNOW ME LIKE YOU DO e un nuovo album che spero riesca ad uscire prima dell’estate. Un disco dalle più svariate contaminazioni ed influenze per i generi musicali più diversi e un album quindi, che possa accontentare i vari gusti musicali del pubblico:dal rock, al reggae, senza alcun limite alle commistioni. S’intitolerà “PIECES”, una parola che può, in diverse modalità, riferirsi sia ai pezzi del mio pensiero musicale, ai pezzi delle mie esperienze di vita, quanto ai pezzi di luoghi lasciati, dove magari ho scritto le canzoni… perché l’idea era quello di un disco in cui ognuno, possa avere una libera interpretazione di quello che ho scritto e quindi, di quello che ascolta.

Sei giovanissimo e hai già un album alle spalle, il tuo è sicuramente un talento innato, una sorta di esigenza di esprimere la propria creatività artistica in modo quanto mai naturale; quanto conta per te trovare il giusto modo di esprimere se stessi attraverso l’arte?

Penso che in uno stato e, in genere in un mondo, in cui la libertà di espressione non è sempre totalmente valorizzata, l’arte diventa in qualche modo qualcosa di immortale, perché capace di tirare fuori il meglio di noi. Ho sempre, infatti, ammirato ogni forma d’arte, dalla musica, ai graffiti, alla pittura… tutte modalità espressive che possono far spiccare le nostre capacità, le nostre sensazioni…

A proposito di esprimere se stessi, il tuo singolo KNOW ME LIKE YOU DO, parla proprio di questo: del fatto di non vergognarsi di sé, del proprio carattere e di fare quello che più  si confà alla nostra persona, senza badare alle critiche e giudizi altrui… ma fino a che punto secondo te, in un mondo che appare ormai dominato dall’omologazione, è possibile essere davvero se stessi?

Nonostante mi pianga il cuore a dirlo, a volte si è obbligati, in un mondo che ahimé, è “materiale”,  a fornire anche noi, un apporto materiale; per questo reputo indispensabile difendere tutto quello che possa innalzarci da questa materialità: l’arte , la spontaneità, e ogni aspetto che ci faccia stare bene con noi stessi e, soprattutto, non permettere mai che le dicerie degli altri, le prese in giro, i commenti sgraditi, possono fermarti dalle nostri progetti.

Prima di salutarci ti chiedo se hai un messaggio, qualcosa in particolare che vorresti dire, magari riguardo proprio la tua musica…

Tengo in modo particolare a ringraziare chi è sempre stato dalla mia parte: amici, parenti, tutte quelle persone che mi hanno sempre sostenuto nei miei progetti; ma vorrei anche ringraziare chi non c’è stato, perché in qualche modo, anche questo mi ha dato quella spinta, quella carica in più a continuare a perseguire il mio sogno di cantautore.

Sonia Bellin