IN RADIO LA SCIMMIA NUDA!

La Scimmia Nuda sono un trio musicale, nato nel 2015, dai testi e dalle musiche del cantante Riccardo Filippo, a cui si unisce Marco alla batteria e Fabio al basso, creando uno stile che alla canzone d’autore italiana, unisce un pop rock del tutto alternativo. Con il loro primo singolo “Restiamo sulla porta”, pubblicato nel gennaio dello scorso anno e accompagnato da un videoclip, la band si aggiudica il premio miglior testo al contest de Il maltese. Proprio in questo marzo 2018 è prevista invece l’uscita del loro primo EP “LA FUGA”, anticipato dal singolo BERNARDO SOARES. Il brano nasce dalla lettura de “Il libro dell’inquietudine” di Pessoa, in un momento in cui Riccardo, stava riflettendo sulle stesse tematiche su cui si interroga il protagonista del romanzo Bernardo Soares. Un testo che affronta il tema del tedio, talvolta definito anche come Spleen, o male di vivere, ma lo fa con una tal morbidezza melodica, che l’anima pesante e affranta, grazie a questo soave canto, sembra quasi riacquistare tutta la sua leggerezza: “Quanta è pesante questa maschera sul viso e continua costante questa insicurezza, mi addormenta ho pressione al petto, rabbia soffocata, mi avvelena il sangue”. Parole crude e taglienti in un pezzo dove gli accordi si aggrovigliano come l’inquietudine descrittavi, la quale – come Pessoa stesso scrive nella sua opera – quando sopraggiunge, agguanta il nostro entusiasmo, fa disperdere la nostra gioia di vivere, preme dentro di noi con un peso insopportabile e, una volta subentrata, può disperdersi senza soluzione di continuità contaminando ogni nostro organo vitale.

Niente arriva fino in fondo tutto mi rimbalza dentro”: perché ogni cosa, ogni esperienza che viviamo, spesso non va vissuta fino in fondo: parte di essa, si deposita nella nostra mente, trovando sede nei nostri pensieri, i più delle volte prendendo la forma della preoccupazione. Una forma frastagliata, la quale non trovando più il suo posto fuori di noi, da dove è arrivata, diventa parte di noi. “Quello che mi uccide sono le ferite di tutte le battaglie che ho evitato…”

Ecco allora come questi frammenti di attimi mancati, di occasioni perse, o che noi riteniamo tali, si sedimentano in noi, assumono le sembianze di un qualcosa che, proprio perché a noi sconosciuto o incomprensibile, ci fa paura: “ I mostri sai non abitano sotto il letto, i mostri te li porti dentro…te li cresci dentro…” per quante volte da piccoli, la paura di un essere mostruoso, appostato sotto il nostro letto, ci impediva di dormire sonni tranquilli? Tuttavia, il nostro diventare adulti non li ha fatti scomparire. Le nostre paure, la nostra inquietudine, i nostri rimorsi, sebbene senza artigli, senza denti aguzzi, mordono la nostra anima e la divorano, più di quei mostri che spaventano i bambini. Quel male di vivere che subentra il più delle volte di notte, perché quando fuori cala l’oscurità risulterebbe più facile vedere una piccola luce dentro di noi, ma le tenebre invadono anche questa, tenebre che sono intraviste nell’armonico andamento di questo pezzo, che arriva, nel mezzo della notte, per cullare quest’anima a terra, cercando di risollevarla dal peso di qui è preda, e da quei mostri che non le danno pace.

Sonia Bellin